Sono uscita dopo tre giorni: un fulard sulla bocca, retto sul naso, da un paio di occhiali neri, guanti di lattice appiccicati alle mani e si, sembro una squilibrata uscita di soppiatto da un nosocomio.
Fuori vento, silenzio, non c’è luce nelle foglie, un cielo virtuoso solo di nuvole, ha deciso di essere uno dei protagonisti della mia camminata, alla ricerca: di una mascherina sterile.
Siamo stati: arroganti, superbi, ciechi, frettolosi, cinici, finti, buonisti, senza essere davvero buoni verso gli altri, alla ricerca di una felicità abusiva, spesso sulle spalle dei più fragili, genitori figliali e non educativi, disonesti, spesso solo con noi stessi, ma ignari d’esserlo, con la nostra essenza, quella che adesso sta arrivando a chiederci dei…
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